C’è da qualche settimana questo chiacchierio in Rete riguardo a un particolare del serial Constantine, serial che dovrebbe riprodurre il fumetto in modo più fedele rispetto al film con Keanu Reeves. Il problema sembra risiedere nel fatto che il protagonista non fumi, a differenza della sua controparte fumettistica.
In realtà, Constantine fuma eccome, e c’è pure una scena in cui, seduto in un bar, spegne una sigaretta nel posacenere, e durante il dialogo è ben visibile un pacchetto di sigarette morbido accanto a lui. Nonostante questo, chi lo ha visto sembra non aver registrato questa scena, e continua in Rete ad asserire che non fuma, e che ovviamente è uno scandalo.
Lasciamo da parte un attimo il fatto che in realtà Constantine fuma, e cerchiamo di capire perché in un serial avrebbero dovuto omettere una particolarità del genere e spargere in Rete questa notizia.
Il serial è indirizzato a un target che va dall’adolescente all’adulto. Fin qui ci siamo. Ora, facciamo mente locale dei serial degli ultimi anni, dedicati come dicevamo a quel target: quanti protagonisti positivi fumano? Potrei tranquillamente dire nessuno. Lo stesso se guardiamo al cinema. Nessun protagonista di un film indirizzato anche agli adolescenti fuma.
Sembra ci sia quindi questo nuovo regolamento dell’industria dell’intrattenimento, che cerca così di non lanciare messaggi incoraggianti verso il fumo agli spettatori più giovani. E se notate, non bevono nemmeno alcolici.
Sono lontani, quindi, i tempi in cui Martin Riggs in Arma Letale appariva in ogni scena con una sigaretta sulle labbra, ma siamo lo step successivo di Martin Riggs che ha smesso di bere e fumare, alla fine del suo percorso di redenzione dove incontra la donna dei suoi sogni e mette su famiglia di nuovo, e spara anche meno facilmente.
L’industria dell’intrattenimento cambia, e cambiano i messaggi che vuole dare. Se Alfie, nel 1968, interpretato da Michael Caine, era un tabagista convinto a cui venivano trovate macchie sospette nei polmoni – e il cui unico consiglio del medico era di moderare il fumo –, nel remake del 2004 con Jude Law, Alfie ha un disturbo ai genitali che si rivelerà un nulla di fatto, ma che servirà a fargli capire che è innamorato del personaggio di Marisa Tomei. Moderazione con il fumo nel primo, moderazione con le donne nel secondo.
E io? Beh, chi mi legge e mi conosce sa che i miei personaggi sono tabagisti e amanti del bicchiere. Si siedono a chiacchierare davanti a del buon vino mentre fumano, oppure sorseggiano un caffè in un bar ed escono a fumare una sigaretta. Non trovo normale censurare le mie storie, privandole di una componente di realismo quotidiano (siamo sempre attenti alla gittata di un’automatica, ma non notiamo se la gente si comporta diversamente dalla realtà? Non abbiamo già i mostri come elemento estraneo alla routine di tutti i giorni?) che caratterizza comunque la nostra società. Io non fumo, ma tanta gente sì. Alcuni miei personaggi lo fanno, altri no. Ed è soprattutto nei momenti di stress o al contrario in quelli di massimo relax, come appunto davanti a un caffè a fare due chiacchiere, che si eccede nei vizi, concedendosi quella sigaretta in più, o bevendo la seconda birra.
Nessun messaggio, nessun esempio da seguire: sono storie, sono scene, mi piace descriverle come le vedo, e per me Konopski deve fumare.
2 commenti
Beh sì la morale americana è questa. In ogni caso Constantine è inglese 🙂 e non è un personaggio positivo. Ti parlo dei fumetti eh (non sapevo nemmeno che ci fosse un serial tv, vergogna su di me!). Diciamo che Constantine lavora per le cause giuste (e le sue personali che gli interessano) ma chi gli sta intorno finisce sempre per rimetterci a causa sua e le volte che ne esce vincente ti lascia sempre con un “sì, ma però…”.
Levargli le sigarette comunque taglia le gambe a un sacco di battute storiche e perculate che Constantine propina ai suoi nemici e anche a quel bellissimo ciclo narrativo che parla del suo tumore ai polmoni e di come riesce a liberarsene (naturalmente a modo suo).
A questo punto sarei curiosa di vedermi il telefilm ma ho anche paura!
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Mah, si potrà pure sviluppare quella parte, perché per fumare fuma, solo che non ha sempre la sigaretta in bocca. Siamo comunque nel campo dei serial televisivi, e lì i personaggi devono essere per forza positivi, come in questo caso.