Nella Capsula del Tempo devo infilare un fumetto che mi rappresenti. Ci sta giusto un numero, non di più, quindi devo fare la scelta giusta. I miei nipoti devono prendere in mano l’albo e dire: “Ma guarda cosa leggeva il nonno. Scopriamo il perché!”
Il primo fumetto che ho letto in vita mia, sembrerà scontato, è Topolino. Ma ne ho letti anche altri, non assiduamente se vogliamo, ma se puntavo gli occhi su qualcosa in particolare, cercavo di continuare a comprare le uscite. Topolino con il tempo lo abbandonato, passando ad alcuni manga, ma pochi, veramente pochi, o a Dylan Dog, che arrivò a stancarmi e smisi di prenderlo.
Ma ce n’è stato solo uno che ho sempre ricordato con piacere, anche se non era una rivista di soli fumetti, ma aveva anche inserti e rubriche che ne facevano un must per gli amanti dell’horror. Già comparso su questo blog, Splatter è stata e rimarrà sempre la rivista a fumetti che più ho letto e riletto.
In questo ultimo anno, dopo essere stata assente per decenni, è ricomparsa, grazie all’impegno di Paolo Altibrandi e Paolo D’Orazio. Senza togliere nulla alla nuova edizione, anzi, metterei nella capsula il numero 1, quello con Kruger in copertina.
Il mio consiglio è di cercare tutti i numeri vecchi, roba da collezionisti, ormai, e di non lasciarvi scappare neppure le nuove uscite.
Curiosità: nel mio romanzo Il Nodo della Strega, Splatter fa l’apparizione in un paio di occasioni, grazie al consenso dei due creatori sopraccitati
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