Lo ammetto, non avevo mai visto la serie Masters of Horror, e a dire il vero me l’ero pure dimenticata. Magari dirò una cazzata, ma credo che all’epoca, sul satellitare, ne trasmisero solo alcuni e non tutti. Un po’ me ne scordai, un po’ avevo altro da fare, non li guardai.
Poi, succede che qualcuno mi fa i complimenti per Libera Me, e mi dice che le atmosfere (soprattutto un elemento) gli hanno ricordato Cigarette Burns, l’episodio di Carpenter. E io cosa faccio? Lusingato di poter avere avuto un’idea in comune con Carpenter, lo recupero e me lo guardo.
In effetti, c’è un elemento simile, niente da dire. Grazie al Cielo, il resto è diverso. Ma il mini-film in questione è notevole, con quella sua ricerca stile Club Dumas di questo film apocalittico che un po’ mi ha fatto pensare al cinema di Buñuel e il Settimo Sigillo di Bergman, anche se non so perché. Forse per il potere del bianco e nero di questo film, capace di sconvolgere la vita di chi vi si avvicina.
Una visione piacevole, rovinata forse dal doppiaggio non all’altezza e dalla perdita del senso che avviene a causa della traduzione del titolo, che da Cigarette Burns diventa Incubo Mortale, senza che questo abbia un vero significato.
E ora mi recupererò anche gli altri della prima stagione, e passerò poi alla seconda, ancora lusingato per aver avuto questa piccola condivisione con Carpenter. Abbiamo attinto a quel pozzo Junghiano insieme, credo.
2 commenti
Bellissimo episodio, di quelli che ho visto è forse il migliore, sicuramente quello che si è scavato la nicchia più salda nella mia memoria. 😀
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Ho appena visto anche quello di Coscarelli, scritto da Lansdale. Non male, non male…