Come dico sempre, farei prima a elencare i generi musicali che NON ascolto, rispetto a quelli che passano per casa mia, che siano sotto forma di CD o MP3 (ringrazio per l’invenzione delle tracce digitali quanto per quella degli ebook…), e il Country/Country Rock è tra i miei favoriti[1]. Ed è da quest’estate, complice qualche settimana passata recuperando tutto Justified[2], che ascolto quasi esclusivamente The White Buffalo.
Ora, vi chiederete che diamine c’entri The White Buffalo con Justified, visto che il primo ha partecipato a una soundtrack di un serial, ma non questo, bensì Sons of Anarchy. Il percorso che mi ha portato a decidermi a recuperare la discografia del progetto di Jake Smith, ragazzone dell’Oregon, Californiano di adozione, è strano, in effetti. Dunque, cercherò di riassumerlo in breve e lasciare spazio a qualche dritta sul perché vi consigli caldamente di procurarvi almeno Hogtied Revisited, ottima partenza per iniziare ad ascoltare The White Buffalo. Avevo da poco terminato la prima stesura di Due Cappi per Flint, e lo stavo facendo riposare lì nell’HD. Leggevo, guardavo Justified, e non mi preoccupavo di farmi venire una nuova idea per scrivere qualcos’altro: sarebbe arrivata da sola. Ed è mentre mi immergevo nelle storie di Leonard, crime novel scritte come piace a me, senza fronzoli, che mi chiedevo se non fosse arrivato il momento di fare qualcosa che non comprendesse elementi fantastici, che fosse horror o altro. Così, tanto per sperimentare, ché sperimentare non ha mai portato altro che benefici, e staccarsi dai generi che si è soliti scrivere può essere stimolante. Avevo già scritto Un Posto Tranquillo per Morire e I Piani di un Dio, ma diciamoci la verità, gli elementi soprannaturali ci sono.
Allora, ho iniziato a pensare a una crime story italiana che non comprendesse i soliti cliché per cui siamo ormai conosciuti all’estero. Durante la fase di preparazione, che comprende la stesura di uno scheletro che viene poi riassunto in una scaletta, il fissare alcuni punti e la tratteggiatura dei personaggi principali, ho creato una prima tracklist da ascoltare, partendo da You’ll Never Leave Harlan Alive di Darell Scott, nella versione di Brad Praisley che fa parte della OST di Justified[3]. Da lì, ho iniziato a inserire qualche pezzo preso dalla soundtrack di SoA e a quel punto, finendo su YouTube, ho seguito le tracce di The White Buffalo. La tracklist, alla fine, è stata quasi completamente formata dalla sua discografia, che mi tiene compagnia durante la stesura di questa mia nuova avventura (avventura per me, intendo), e nei miei viaggi di lavoro in auto.
Perché The White Buffalo è una band che parla sì dell’America, quella dei figli di nessuno, della gente che cerca di arrivare a sera come può, di come è stata costruita la Nazione e di come si sente un ragazzo che torna dalla guerra (il Joey White protagonista dello struggente concept album Shadows, Greys and Evil Ways), ma che ha tanto da trasmettere sia nella musica che nelle parole a chiunque sia in grado di immergersi nell’ascolto e ricavarne qualcosa sotto forma di immagini. Ed ecco che The White Buffalo mi ha “suggerito” molte scene e molti nodi di ciò che sto scrivendo, se capite cosa intendo.
Jake White, che compone la musica e scrive i testi, è un bluesman, un rocker, e ama anche country e folk, ed è per questo che nei suoi album troverete tutti questi generi mixati tra loro, con una voce profonda e baritonale che si fa roca quando sale, e che vi può portare su strade polverose di Frontiera o sull’asfalto di una periferia. O, se preferite, nelle campagne del paese in cui vivete, decidete voi.
Io aspetto l’uscita del nuovo album, previsto per questo ottobre, e che avrà il titolo di Darkest Dark, Lightest Light, e nel frattempo vi consiglio di dare una sbirciata al suo canale YouTube, dove ha iniziato da poco una serie che si chiama In The Garage, in cui suona unplugged nel suo garage, come da titolo, così potrete farvi un’idea.
[1] Ah, pensavate ascoltassi solo Metal? Cristo…
[2] Consiglio anche i libri di Elmore Leonard da cui è stata tratta la serie
[3] La tentazione di scrivere uno special su serie e libri è tanta. Una delle serie meglio scritte di questi anni, ve lo assicuro…
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