C’è stato un periodo, in cui alcuni amici cercavano di abbandonare la veste in cui, probabilmente, si erano nascosti nell’adolescenza. Verso i 14/16 anni, alcuni di quelli che frequentavo, iniziarono a diventare rocker/metallari, facendosi crescere i capelli, indossando t-shirt delle band, comprando il chiodo e maledicendo la tunz e i fighetti. In seguito, qualcuno iniziò a manifestare la voglia di cambiare, giustificando forse a se stessi che non riuscivano ad avere una ragazza nemmeno a mettersi in ginocchio. La colpa doveva essere per forza nel fatto che erano metallari, no? Così iniziò il taglio di capelli, la negazione del locale frequentato per anni, qualche cd diverso in auto.
Io, nel bene o nel male, ho sempre mantenuto al stessa condotta. Ho sempre portato le anelle ai lobi, anche dopo che mi sono tagliato i capelli. La musica era ed è sempre la stessa. Le t-shirt delle band sono quelle che preferisco, specialmente se comprate ai concerti. Non sono cambiato, nemmeno quando avevo qualche soldino in più e compravo maglioni di firme importanti: se non erano neri e con una certa impronta, o non mi stavano come volevo io, non li compravo. Insomma, anche in un cappotto di Calvin Klein, non avreste avuto dei dubbi, avreste percepito che non ero un fighettino.
Oggi ragionavo su un altro fattore però. Dopo questa fase di negazione di ciò che si è stati, giunge quella del rifiuto. Ho conosciuto gente che in gioventù ha fatto il diavolo a quattro, fumandosi qualche canna in più della media, portando stivali in pelle e capelli lunghi, tatuandosi pure le braccia nel periodo in cui era ancora un tabù riservato ai selvaggi. E ora? Ora negano ai figli qualsiasi diversità scelgano, siano essi amanti del reggae con i dreadlocks e la canna in bocca, oppure rockers a loro volta. Ho sentito una frase che mi ha molto rattristata, che mi disse uno di questi ex ribelli: lascia perdere, quelli con i capelli lunghi non hanno mai cambiato il mondo.
A 36 anni mi ritrovo padre, marito e in lotta con un lavoro autonomo. La normalità direbbe che dovrei adeguarmi e indossare l’abito dell’insipidità, regolandomi sul livello di chi vive il mondo di tutti i giorni. E io non ci riesco. Quando guardo cosa indossare, vedo i militari, la maglietta, la felpa, le scarpe nere da ginnastica, perché questo sono io, e credo che sarò così molto a lungo. E un giorno, quando mia figlia seguirà una corrente alternativa al corso normale del fiume, non la biasimerò né la ostacolerò, anzi.
E voi, che vi siete adeguati e avete rinnegato, pensateci. Eravate fasulli prima, o lo siete ora?
11 commenti
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io ero fasullo prima…da monello, molto monello, andavo in discoteca alla domenica pomeriggio in corriera…Snoopy, Picchio Rosso…in realtà ci andavo soprattutto per cercare di abbordare qualche ragazzina 😉 poi ho scoperto il Metal e mi sono detto “questa è musica!!!” e ho scoperto la mia vera strada.
giubbotti e pantaloni di pelle, anfibi, stivali, borchie, l’armadio con un solo colore dominante, il reparto magliette che trasuda metallo!!!
a volte mi chiedo ancora, ma è davvero successo? davvero andavo a ballare la tunz a S. Giovanni in Persiceto??? oh god why???
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Beh, da monello devi trovare la strada e capire che c’è n’è un’altra oltre a quella della mandria
Sono anni che mi ripetono che indossare una maglietta deli Slayer è stupido, ma a me non me ne fotte proprio…
Certa gente pensa di essere più matura di te, si sente migliore pensando che loro sono cambiati e tu no, adeguando alla mediocrità del loro essere anche il mondo intorno. O sono stato sfortunato io nelle amicizie?
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No, oppure siamo stati sfortunati entrambi. Io però ho avuto del culo con mia moglie 😀
Siamo uguali anche in questo allora 😀
Eppure certi “maturi” ben vestiti si comportano peggio di certi ragazzini. Non è il cambiare vestito che rende una persona diversa o “matura”, basta guardarsi in giro per scoprirlo.
Ammetto da qualche anno a questa parte di aver iniziato a curare maggiormente l’aspetto esteriore e di aver “ammorbidito”, o meglio, ampliato, la playlist in auto (per un ovvio motivo 🙂 ), ma non un solo cd è stato sfrattato o rinnegato! Idem per maglie ed abbigliamento.
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Anch’io lo sto curando di più: compro anche pantaloni militari di diversi colori 🙂
Baaaah la cosa più stronza di tutte è che spesso si è quasi costretti a “rinnegarsi”, almeno nelle 8 ore in ufficio. Io questo non tollero, di non poter essere accettata per quello che sono. Se voglio andare a un colloquio con gli anfibi e vestita di nero ho il 90% di possibilità in più di essere scartata. E devo lavorare col cervello, mica coi vestiti.
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Io, specialmente d’estate, sto iniziando ad andare al lavoro vestito come tutti i giorni. Perché mai dovrei comprarmi delle t-shirt di stilisti famosi e famigerati per sembrare elegante?
io compro vestitini simpatici e coloratidai cinesi per sembrare elegante 🙂 almeno risparmio eheheh
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Io poi ho scoperto i militari al Dechatlon che sono comodissimi ed evito di comprare quelli Usa che mi stanno pure sui cojones, e si restringono dopo 5 lavaggi. Costano la metà 😉