Absentia

Un budget di 70000 dollari, raccolto inizialmente con un kickstarter (pratica ancora aliena e che difficilmente attecchirà nel nostro paese da buoi e aratro), una trama originale e un ottimo lavoro di regia, fanno di questo piccolo film un grande film. Il timore è che come al solito non arriverà in nessun modo dalle nostre parti, essendo già passati quasi due anni dalla sua uscita. Con ogni probabilità, i distributori troveranno difficile che alla gente interessi un horror d’autore. Io terrei d’occhio questo Mike Flanagan.

Locandina. Notare che è stato presentato a vari festival.

Locandina. Notare che è stato presentato a vari festival.

Trama

Daniel è scomparso da sette anni. Sua moglie Tricia non si dà pace, continuando ad affiggere le sue foto ai pali, nella speranza che qualcuno prima o poi gli dia qualche notizia, nonostante ormai il certificato di morte presunta si già stato rilasciato (dead in absentia). La sorella della donna, Callie, con un passato di tossicodipendenza, la raggiunge per convincerla a lasciare definitivamente la casa in cui viveva col marito. Ma un giorno Callie, mentre fa footing, attraversa una galleria sotto a un ponte e farà uno strano incontro…

Nel tunnel si fanno strani incontri

Nel tunnel si fanno strani incontri

Considerazioni

Attenzione, può contenere spoiler

Flagellato su IMdB (strano, eh?), questo film so avvale di una regia sapiente, che basa la tensione sull’attesa e non su stupidi spaventi meccanici, telefonati svariati minuti prima. Il vedo non vedo di quello che accade alle vittime, le inquadrature che si fermano sul buio, sono solo esempi di quello che un buon regista sa fare per trasmetterci angoscia, lasciandoci con il fiato sospeso.

Il lungo tunnel

Il lungo tunnel

L’idea di base, la rilettura del mito del troll del ponte in primis, funziona nel contesto del quartiere in cui si svolge la storia, senza dover per forza scavare su chissà quali basi. Il ponte è lì, la creatura che ci vive richiede un pedaggio, uno scambio fatto di vite umane che sceglie. Ma ripeto, il terrore non è dato da effetti speciali esplosivi o particolari splatter gratuiti, bensì da quello che si può intravedere, immaginare. E se da un lato i pensieri consolatori dei parenti/amici degli scomparsi verso i loro cari, in cui li immaginano lontani a godersi la vita, la certezza che in realtà sono intrappolati nella terra dalla creatura ci stringe la gola.
Un film da recuperare, da non perdere. Un’altra occasione che abbiamo perso per imparare come è fatto un film del terrore.

4 commenti

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  1. Sono d’accordo con te,l’ho trovato ben fatto e piuttosto inquietante come film.

    1. Ne voglio di più! Voglio altri film così!

  2. Beh, sembra molto interessante. Grazie per la segnalazione!

    1. Fammi sapere 😉

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