The Purge (recensione)

Ethan Hawke sembra essere uno di quegli attori che si vede ogni tanto e quando lo fa, il prodotto è sempre originale e sopra della media solita. La stessa cosa avviene per questo The Purge, di cui vidi un teaser mesi fa e che quasi dimenticai. Non credo sarà un successone al botteghino, e non mi stupirò se così avverrà. Niente bei faccini, teen ager che scappano dall’ennesimo maniaco impazzito, cani eroici che salvano il padrone e tutte quelle cose che fanno parte dell’esca da pubblico. The Purge è un thriller/horror distopico che tenta di proporre qualcosa di nuovo. Ci riesce? Passate alle considerazioni.

Locandina

Locandina

Trama

Stati Uniti. 2022. Per arginare il fenomeno dilagante della criminalità e superare l’eterna crisi economica, i Nuovi Padri Fondatori istituiscono una notte chiamata The Purge, dove per 12 ore si potrà commettere qualsiasi atto considerato in altri momenti, criminale. La gente viene quindi invitata a sfogare le proprie frustrazioni verso chi odiano di più e soprattutto verso la parte debole della catena economica americana: i poveri e i senzatetto. Un rivenditore di sistemi di sicurezza domestici, arricchitosi grazie proprio a questa notte, si appresta a passare le 12 ore affidandosi al prodotto che vende, installato in tutta la casa. Ma i fatti prendono una piega inaspettata.

Se i Sadin desideravano un figlio scemo, se ne sono tolti la voglia

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Considerazioni

I primi minuti del film servono a farci capire, attraverso i filmati delle telecamera di sorveglianza degli Stati Uniti, come si svolge solitamente la notte, e successivamente il film prosegue in questa spiegazione attraverso incontri e dialoghi tra i vicini della famiglia Sadin quali sono le basi della ricorrenza. Dai fiori blu da esporre fuori casa come forma di consenso, alla preghiera di ringraziamento all’inizio della notte, ci viene presentato il background per rendere più solida l’immedesimazione nell’ambiente. Fin qui fila tutto liscio, anche se capiamo subito cosa potrebbe succedere più tardi, come la scena in cui il ragazzino ci presenta il robottino Timmy.

 

Mr Simpatia

Mr Simpatia

Questi elementi però, non rovinano il film e ci si aspetta ancora molto dal film. Infatti, dal momento in cui le cose si complicano, con l’errore di stupidità del ragazzino scemo di casa, la tensione inizia a crescere e si entra nella parte più di suspence dell’intero film: quella in cui la famiglia Sadin diventa preda dei cacciatori della notte per aver dato ospitalità e rifugio al senzatetto. Allo stesso tempo però, entra in gioco la più grossa pecca del film: il fattore Deus Ex Machina. In ogni situazione che appare come senza via d’uscita, arriva qualcuno alle spalle a salvare il malcapitato di turno. Una volte ci sta, due va bene, ma dalla terza in poi diventa un’abitudine sgradevole e la tensione scompare, certi che qualcuno apparirà a risolvere l’inghippo.

Sì, sì, è quella de Il Trono di Spade

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Se non fosse per questa cattiva gestione delle risoluzioni, The Purge potrebbe essere un ottimo film. Così rimane a ogni modo un buon film, preferibile a tante altri che non si sforzano nemmeno di inventare qualcosa di nuovo. Un consiglio, ascoltate tutte le comunicazioni durante i titoli di coda, specialmente l’ultima, e riflettete.

2 commenti

  1. Mmmhh… deludente.
    Peccato, perché il cast c’era, le potenzialità pure.

    1. La partenza buona mi aveva quasi illuso. Resta però meglio di altre cosette che mi sono capitate ultimamente.

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