Serata benefica ieri sera, in quel di San Possidonio, uno dei comuni colpiti dal sisma. Tra l’altro, una delle scosse del 29, aveva proprio come epicentro questo paese. Al centro sociale la Bastia, si sono esibiti i Modena City Ramblers, e io per la prima volta li ho visti dal vivo. Ho rimandato i loro concerti negli anni, forse perché molto legato ai primi album e un po’ meno a quelli recenti. Comunque, posso ritenermi soddisfatto, dopo aver sentito dal vivo buona parte delle canzoni che reputavo d’obbligo:
I Delinqueint ed Modna
The Great Song of Indifference
In un Giorno di Pioggia
La Ballata di Aureliano
Bella Ciao
Grande esclusa invece, Contessa, canzone che avrei cantato a squarciagola. Ogni volta che la sento, mi vengono da digrignare i denti dal nervoso. Non so se conoscete il testo di questa canzone, colonna sonora del ’68 scritta da Paolo Pietrangeli. Al giorno d’oggi potrebbe essere stranamente considerata scorretta politicamente, visto che c’è chi continua a chiamare “padrone” un datore di lavoro.
Contessa
Che roba contessa all’industria di Aldo, han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti,
volevano avere i salari aumentati, dicevano pensi, di essere sfruttati.
E quando è arrivata la polizia quei quattro straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato i cortili e le porte, chissà quanto tempo di vorrà per pulire.
Compagni dai capi e dalle officine
prendete la falce e portate il martello
scendete giù in piazza e picchiate con quello
scendete giù in piazza e affossate il sistema.
Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per fare quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finire sottoterra.
Ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato,
nessuno più al mondo dev’essere sfruttato.
Sapesse contessa che cosa mi ha detto un caro parente dell’occupazione,
che quella gentaglia rinchiusa là dentro di libero amore facea professione.
Del resto mia cara, di che si stupisce, anche l’operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente ne può venir fuori, non c’è più morale contessa.
Se il vento fischiava ora fischia più forte,
le idee di rivolta non sono mai morte,
se c’è chi lo afferma non state a sentire
è uno che vuole soltanto tradire.
Se c’è chi lo afferma sputategli addosso,
la bandiera rossa ha gettato in un fosso
Leggete attentamente il testo, e capirete quanto è ancora attuale. Tranne un particolare tremendo: ora nessuno è pronto per lottare.
6 commenti
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grandi i MCR!!! Contessa la so a memoria, come tutte le canzoni dei primi album 🙂 bè…nella foto, con Pietrangeli c’era il grande Guccini.
i MCR di adesso non mi esaltano tanto, li ho visti l’anno sorso a una festa della birra e non mi hanno convinto…preferisco di gran lunga i MCR dei primi album 😀
Autore
Sono meno “irlandesi” e coraggiosi. Mi sbaglio?
esatto, sono diventati quasi insipidi…e Cisco da solista ha fatto solo il primo album decente…
tra le canzoni d’obbligo io avrei aggiunto “I funerali di Berlinguer” epica!
il primo da sinistra somiglia “leggermente” a francesco… guccini! d’altra parte la musica è quella!
Autore
Musica per la gente. Ora chi si azzarda a farne?
hai perfettamente ragione! oggi se si alza di mezzo punto uno strumento in sala di registrazione è solo perché si pensa che così si possano vendere 3 dischi in più!