In uscita venerdì 14 al prezzo di 2,49 € (fino a oggi, affrettatevi!), un nuovo ebook per la collana Raggi, dedicata alla fantascienza. Dopo WAR di Dario Tonani, questa volta avremo il piacere di leggere Terminal Shock, ultimo lavoro del premio Urania Giovanni De Matteo.
Per accaparrarvi la copia, vi basterà seguire il link in fondo alla pagina, dove troverete anche un secondo collegamento per leggere qualcosa di più sull’ebook, direttamente dal comunicato ufficiale della casa editrice.
Prefazione Integrale di G. Nerozzi
IN UN MONDO CHE
di Gianfranco Nerozzi… l’immensità
si apre intorno a noi
al di là del limite…Cominciamo subito con un aneddoto, tanto per non farci mancare nulla. Una quindicina di anni fa, durante un bivacco di fuoco e tagliatelle assieme ad altri vecchi leoni ex musicisti come me, a ricordare chitarra alla mano i bei tempi che furono, ci tornò in mente il mitico Battisti e le sue canzoni, che ci avevano accompagnato secoli prima, ai nostri esordi. Ci sovvenne, fra le tante, una canzone che s’intitola “Il mio canto libero”, non perché fosse particolarmente bella rispetto alle altre, ma solo in quanto legata a imbarazzanti scenari di canzoni stonate urlate al cielo lassù, in un palco della parrocchia.
L’incipit che aveva quella canzone lì, non si poteva dimenticare: in un mondo che… Ecco, mentre cantavamo proprio quella strofa iniziale tutti in coro, mio figlio Samuele, allora di anni sei, che se ne stava in disparte ad origliare, ad un certo punto saltò su chiedendo candido candido se si trattava di una canzone di fantascienza. Il piccolo Sam allora era già dotato di una discreta cultura underground, avendo già visto tutti i film di Alien senza spaventarsi troppo – si vede che buon sangue non mente! Ancora così acerbo e scevro da condizionamenti, conosceva bene e istintivamente il significato di “immensità che si apre oltre il limite degli occhi”, unito al concetto di “altro mondo”.
Così come lo aveva impresso a lettere di fuoco nella propria anima un certo Philip K. Dick. Indimenticabile e prolifico autore di science fiction. Una delle sue frasi più famose, didascalica e toccante: «Se pensate che questo mondo sia brutto, dovreste vedere gli altri…» Sacrosanto e bellissimo modo per descrivere la poetica dell’immaginazione: l’esplorazione e la scoperta e la visione di mondi diversi –paralleli o peggio – partendo dal reale. Alla fine quello che ne esce è sempre e comunque una previsione. L’interpretazione di un segnale che giunge da qualche parte.
La science fiction si è sempre basata su alcuni temi principali, proiettati oltre la sfera dello spazio e di tutto il resto, compreso il tempo. Così come i temi della colonizzazione e del viaggio interstellare. E poi: le invasioni aliene, le dimensioni parallele e le intelligenze artificiali. L’area significativa entro cui opera il genere fantascientifico copre un’estensione pressoché infinita, proprio in tutti i sensi. Superando le limitazioni temporali del realismo, quelle locali dell’utopia e quelle spazio-temporali della favola. Una vastità di campo semantico strutturale che non ha eguali.
Un coacervo se vogliamo, un serbatoio. La validità e l’efficacia dipende dalla misura. Dalla capacità di dosare e prendere in carico e di scaricare.
In un mondo che lascia imperare sempre di più l’immobilità degli intenti, che tende a spezzare il libero fluire della fantasia, esistono vie di fuga. Scappatoie. Retaggi – per nulla indifferenti. Complesse eredità. Passaggi di testimone e corse a perdifiato dentro location convulse: gli spazi dell’immaginazione che contengono le matrici delle idee.
Certi scrittori fanno così: propendono e promuovono viaggi nell’Infinito, paventando esplorazioni di stelle e di possibilità: per il cuore e per l’anima.
Giovanni De Matteo, giovane rampollo-rampante della science fiction made in Italy, con questo suo Terminal Shock abbandona le convenzioni di certa fantascienza cosiddetta espansionistica: fatta di esplorazioni planetarie eroiche e di viaggi spaziali di scienziati avventurieri prevalicanti le ideologie ottimistiche dell’umanesimo scientista – controlli etico-morali preposti e contrapposti compresi nel prezzo.
Ri-generando atmosfere ibride in odor di cyberpunk, la metafora adottata si presenta semplice ed efficace, così come gli stilemi pseudo-strutturali per ri-creare l’ennesima falsa mitologia attraverso l’espansione della coscienza umana nello spazio esterno, per giungere a nuove consapevolezze e contenere il nostro futuro: questo sconosciuto.
Pagando tributi e reggendo confronti con il misticismo religioso di Prometheus – la ricerca di Dio e delle sue origini. Contaminando la scena con pulsioni da “action SF” in stile Aliens – Scontro finale – i memorabili marines spaziali che diventano squadre di Barracuda! Citando la labirintica confusione ambienta-mentale di un Pandorum – dimensioni parallele e claustrofobiche ossessioni. La smania della scoperta ad ogni costo degli scienziati archeologi di Doom – mostri che inseguono e misteriosi segnacoli da tradurre – De Matteo spazia, è proprio il caso di dirlo, e domina la materia con le sue antenne cosmiche.
Messaggi oscuri che ci raggiungono e ci prendono per mano per condurci verso misteri nascosti – in una galassia lontana. Oppure dentro a quello che siamo sempre e comunque: esseri umani in preda alla fragilità. Alla redenzione e alla dannazione.
In un mondo che: contiene allo stesso modo (dis)umanizzazione e misticismo religioso, tutto può sembrare perduto. Tutto può essere ritrovato. Anche a costo di terminare nel nulla. Scioccati da morire.
Quarta di Copertina (dal sito )
Da eoni, qualcosa trasmette un messaggio dall’oscurità priva di stelle – e resta in attesa. La trasmissione è la Sequenza, una serie di impulsi codificanti trentuno numeri primi. Un segnale non casuale, senza alcun dubbio. La scoperta della Sequenza nel 2023 è uno degli eventi fondamentali della storia dell’umanità. Quasi 150 anni sono necessari prima che la sorgente del segnale venga identificata in un oggetto ai confini estremi del sistema solare, oltre la Nube di Oort. L’oggetto viene battezzato Terminus. Cercasi volontario per transito d’azzardo. Compenso negoziabile, anni di tenebra, criosonno. Rischio persistente, ritorno non certo. Lo psiconauta Thomas Qilliam non può resistere al richiamo dell’annuncio. L’incarico, per conto di un inusuale consorzio tra la Tachyon Corporation e la Repubblica di Adams-LeVerrier, consiste nel raggiungere Terminus e recuperare una nave spaziale di ultima generazione, la AVS Hekate, vettore di una missione segreta precedente. La prima spedizione ha interrotto le comunicazioni poco dopo aver raggiunto l’obiettivo e include, tra i membri dispersi, uno psiconauta rivale, Dimitri Rachmaninoff. Un’occasione imperdibile per Qilliam, studioso di artefatti inspiegabili e di fenomeni ai limiti della conoscenza umana. Partecipano alla missione di soccorso una squadra di specialisti – la pilota Veruska Teng, l’astrofisica Rahel Vikram, l’IA incorporata Qi-Ang – e un manipolo di soldati scelti, i Barracuda del Maggiore Katje Harkness. Dopo quattro anni di criosonno, la seconda spedizione raggiunge Terminus, che si rivela essere una titanica struttura frattale del diametro di centinaia di km, apparentemente abbandonata, e dalla funzionalità ignota. Attraccato alla costruzione, il guscio della AVS Hekate. Non servono le capacità inferenziali di uno psiconauta per comprendere che l’unico modo per raggiungere la verità sarà addentrarsi – e perdersi – nei meandri alieni di Terminus, dove l’incubo è in agguato all’ombra delle stelle.
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