Top 5: Cinque cose per l’Apocalisse

Immaginiamo per un attimo, che tutte le profezie sulla fine del mondo, siano esse quelle deliranti sui Maya e su chissà quale congiunzione astrale, ci venissero finalmente confermate dalla scienza. Perché dico dalla scienza? Perché a quella ci si crede quasi sempre ciecamente, come se fosse quasi infallibile. Infatti  anche in questi giorni di disastri qui nella mia terra, immagino che ci debba essere una qualche spiegazione matematica sul fatto che la prima scossa ha avvertito, la seconda ha demolito, permettendo quindi che la gente uscisse fuori di casa. Parlo nella stragrande maggioranza dei casi ovviamente.
Comunque, torniamo a noi. Un gruppo di eminenti scienziati, membri di laboratori di tutto il mondo, luminari infallibili e matematici implacabili, ci rivelino che purtroppo, volenti o nolenti, la fine di questo bel pianeta sta per giungere al termine. Non ci danno molto, una settimana di vita, ora più, ora meno. Adesso, dopo che avete toccato ferro, santini e altri totem, immaginate che in fondo, al contrario di quello che si possa pensare, c’è pace, una pace rassegnata. Quindi potete fare le cose che avete sempre desiderato, un po’ come nel mio racconto Uscita d’Emergenza. Cosa farei io? Presto detto.
5) Riprendo a fumare
Può sembrare politicamente poco corretto di questi tempi dichiarare di voler riprendere a fumare, però premetto che smisi proprio per problemi di salute. Ho sempre detto che davanti alla fine del mondo o prima di morte certa, riprenderei in nome dei bei tempi. In fondo a me piaceva, era un modo di rilassarsi, un vizio come un altro. Mi prenderei la mia bella stecca, oppure, visto che ci sono in mezzo tutto il giorno, mi farei quelle fatte a mano.

Qualche vizio ci vorrebbe

4) Birra in serenità
Da un paio di anni, mi concedo ormai una birra alla settimana. Solo in casi molto rari passo a due. I motivi sono vari, la salute in primis, la linea dopo. Volente o nolente, a un certo punto bere birra tutti i giorni fa lievitare la pancia, proprio come se fosse una torta nel forno.

Gran invenzione la birra

3) Vado al mare
Nessuno stupore, vero? Ebbene se devo vedere la mia fine, la voglio aspettare davanti al mare, sulla spiaggia magari. Il legame che ho con il mare è forte e ci penso ogni giorno. Il paradosso è che come dicevo prima ho smesso di fumare, ma non mi sono trasferito al mare, posto in cui dovrei andare sempre per motivi di salute. Abitare qui mi fa male quanto fumare, sembra esagerata come cosa ma è così. Prendere antistaminici 8 mesi all’anno e inalatori al cortisone quando si potrebbe evitare, non è una bella mossa. Ma come al solito, si smette ciò che piace, non ciò che si dovrebbe. E non ho ancora capito il perché.

Me ne sbatto dei Caraibi, io voglio il NOSTRO mare

2) Mangio pizza tutti i giorni
Un po’ la linea, un po’ il costo, un po’ perché la pizza è legata a un rituale simile al sabato del villaggio, non si mangia tutti i giorni solitamente. Se il mondo stesse per finire, vorrei che ogni giorno fosse quel giorno in cui mangio la pizza. Aperitivo, pizza, birra, caffè, amaro e sigaretta, magari anche il dolce. Non sarebbe male, eh?

Ne mangerei una anche adesso!

1) Priorità alla famiglia
Tutti i giorni si corre. Come tanti bravi soldatini, si scatta in piedi al suono della sveglia, si esce, ci si saluta e ci si rivede alla sera. E una volta tornati a casa, ci si deve organizzare per fare anche altre cose. Ognuno ha i suoi hobbies da coltivare, anche solo per un’oretta, prima di ritrovarsi finalmente sul divano a trascorrere quello che resta della serata. In quella settimana invece, non starei di sicuro a pensare a scrivere, o a leggere, e nemmeno mi preoccuperei di vedere quel film che non ho mai visto. Starei tutto il giorno con mia moglie e mia figlia, cercando di recuperare quelle ore che la vita di oggi ci ruba.

Stare un po' con loro... magari...

9 commenti

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    • claudio vergnani il Maggio 24, 2012 alle 10:08 am
    • Rispondi

    Davanti all’Apocalisse di solito il sentimento che prevale è la paura. E la paura, se da un lato tende (non sempre, però, perchè a volte paralizza) ad attivarci, dall’altro impedisce di ragionare con lucidità.
    Personalmente, già da molti anni, ho imparato che la vita purtroppo può essere breve, e finire di colpo, Apocalisse o non Apocalisse. per cui ho già datto alle persone cui voglio bene e che stimo ciò che provo per loro. Non aspetto il fatifdco “momento giusto”. L’ho già fatto. Questo mi infonde un pizzico di serenità.
    E una bevuta, a quel punto, me la farei volentieri.

    1. Purtroppo è vero, basta un nulla e finisce tutto. Andarsene sereni, sarebbe già qualcosa…

  1. Io penso che si debba vivere sempre come si desidera, in questi ultimi due anni sono successe talmente tante cose a persona della mi famiglia, cose accadute senza una ragione, che limitarsi senza motivo sia illogico.
    Ovvio, se ci sono problemi di salute si deve stare attenti, ma tolto questo non vedo motivi per non vivere come si vuole u.u
    (Ho un problmi con la linea, che sto tentando di risolvere xD)

    1. E invece, spesso ci tocca vivere come possiamo, e questo mi fa un po’ incazzare

  2. Non sono d’aiuto, probabilmente mi sparerei in bocca…

    1. Niente pizza per te allora? 🙂

  3. 1)prendere a randellate qualche pirla
    2)radunare i miei amici e amiche per una roba tipo la grande abbuffata,ma tipo
    3)donne facili,ma davvero facili
    4)andare in montagna con il mio cane
    5)scrivere lettere alle persone a cui tengo di più

    1. Nella grande abbuffata, è compresa anche la grande bevuta?

        • davide il Marzo 14, 2013 alle 5:31 pm

        assolutamente:amaro giuliani con vodka ^_^

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