Au revoir, 2016

Chiudiamo il 2016 con questo post, che non è un bilancio né una vera e propria dot list di cose da fare nel 2017. Diciamo che potrei considerarlo un veloce promemoria, un appunto sul bloc notes che tengo sulla scrivania.

Cosa posso dire del 2016?

Scrittura

Ho pubblicato 2 novelette (Amsora e Vecchio Flint) e 1 romanzo breve in pochi mesi, dopo diverso tempo di fermo. Le due novelette horror sono andate molto bene, secondo i miei metri di giudizio, mentre il romanzo, chissà perché, vende a rilento. Posso solo dire che, paradossalmente, ho speso più per produrre quest’ultimo che per gli altri due. E parlo di soldi veri, non solo di tempo.

Blog

Ho pubblicato poco in questo posto. Non avevo tempo. Non avevo molto da dire. Mi passava il momento, rimandavo e poi non scrivevo.

Cinema

Ho visto quasi 200 film, forse di più. Alcune sono state novità, alcune sono state “repliche” di film che mi piacciono. Ho fatto anche un revival di slasher movie prima della stesura di Amsora, perché volendo scrivere un ebook slasher era il minimo che potessi fare, giusto per evitare di cadere in errore e confondere i generi. Consiglio sempre, prima di scrivere qualcosa, un’attenta documentazione, sennò poi si finisce per prendere cantonate colossali.

Serie TV

Questo è stato l’anno definitivo in cui ho deciso di smettere di vedere serial fighetti o serial pieni di filler da momento cesso. Per questo, molti più prodotti BBC (o made in U.K. in genere) e pochissime serie americane.

Letture

Sono passato quasi esclusivamente a letture in lingua originale. Questo mi ha portato a rallentare notevolmente i ritmi. Spero di migliorare ulteriormente in questo nuovo anno.

Musica

Non ricordo grandi novità. Poco entusiasmo, poco tempo per ascoltare, molti recuperi dal passato.

E nel 2017?
Scrittura

Continuerò a scrivere quello che piace a me, come piace a me e come piace a me. Non ho ancora intenzione di diventare un autore da catena di montaggio, né di inseguire mode del momento, o di usare metodi paraculi per vendere di più. Finché questa cosa la possa fare senza ricatti, continuerò per la mia strada. La cosa che mi sono prefissato – e qualcuno storcerà il naso – è di asciugare sempre di più i miei testi, scrivere l’essenziale, evitare sbrodolature e, soprattutto, ‘fanculo la poetica. Lo dico sinceramente: Non sono un poeta e la poetica non mi piace né leggerla, né scriverla, in narrativa.

Blog

Rimarrà aperto. Ci scriverò qualcosa al momento giusto.

Cinema

Credo che ci saranno tante uscite interessanti, purtroppo, molte non passeranno per le sale, dove ormai arrivano prodotti confezionati da un morso e via. Al di là del doppiaggio, che tollero sempre meno, la sala è diventata quel luogo dove la gente va a giocare con lo smartphone, sperando che un jumpscare li faccia spaventare all’improvviso. Un luogo dove la gente porta pure i figli appena nati, o dove branchi di ragazzini entrano a fare chiasso se non ci sono i sopracitati spaventi meccanici.

Serie TV

Niente serie fighette, come dicevo prima. Non voglio vedere scene di persone che si siedono con una tazza di caffè e dicono “Dobbiamo parlare”. Quindi, sposterò di nuovo la mia attenzione verso il Regno Unito, e tanti saluti, a meno che Netflix non sia così buona da darmi qualche bella serie ogni tanto. Ah, e soprattutto, continuerò a evitare qualsiasi discussione sulle serie TV, visto che non portano a nulla, e hanno preso il posto dei litigi sui film.

Letture

Niente editori italiani, mi dispiace. Ho comprato qualcosa, quest’anno. Sono amareggiato, tranne in alcuni casi, come per Acheron, in cui continuo ad avere fiducia. Ah, e ancor meno Associazioni Culturali. Comprerò qualche bravo self italiano ed ebook in lingua. Spero solo di diventare sempre più veloce a leggere, grazie al continuo esercizio.

Musica

Dovrò dedicare più tempo, se possibile. È che a volte, si ha voglia di riascoltare qualcosa, più che di provare un album appena uscito. Esempio, ho il nuovo degli Amorphis da mesi, eppure, lo sto ascoltando solo in queste ultime settimane.

 

 

E la Rete?

La Rete è un bellissimo strumento, che ho disertato nel 2016, e che frequenterò meno ancora nel 2017, se possibile. Parlo specialmente della parte social, che sta diventando una giungla in cui ci si sveglia alla mattina e si parte all’attacco delle opinioni altrui. E io dico “No, grazie”, perché il tempo è troppo poco per sprecarlo a convincere gli altri che la pizza che mangio io è più buona di quella che mangi tu.

 

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