Guns n’ Roses (minispecial)

Correva l’anno 1987, quando la Geffen Record, mise sul mercato una gallina dalle uova d’oro. L’album di debutto dei Guns n’ Roses, Appetite for Destruction, stava per scalare le vette di ogni classifica mondiale, perfino quella italiana. Formata da ex membri dei LA Guns e degli Hollywood Rose, questi ribelli losangelini (mica tutti), incarnavano il rock di quel periodo, rivaleggiando direttamente con i più sofisticati Mötley Crüe. La rivalità naturalmente, era costruita a tavolino, come le leggende intorno alla band, che li voleva morti di fame e mezzi criminali, finiti grazie a fortuna e talento, nello show business. Solo più tardi si scopriranno particolari significativi, come il lavoro alla Geffen di mr Hudson Senior, o della moglie, stilista di celebrità. Però, se vogliamo, possiamo continuare a pensare che la frase “Ragz to richez or so they say Ya gotta-keep pushin’ for the fortune and fame ” fosse autobiografica e genuina.

La prima copertina, ritirata perché faceva fico ritirarla per censura

Ma non è di questo che voglio parlare, bensì di quel fenomeno che generò l’album, contenente canzoni ognuna di loro degna di hit. Definire i singoli non deve essere stato facile, perché tutte le tracce sono ad altissimi livelli. Fortuna o talento, non possiamo dirlo, tanto che quando presentarono la ballad You’re Crazy, gli dissero che non andava bene per quell’album Dovettero quindi renderla speed e riciclare la versione ballad per lo strano EP Lies , che uscirà l’anno dopo, formato dall’EP Live Like a Suicide più alcuni pezzi nuovi. Da lì, uscirà la famosissima Patience, ballad più conosciuta della band. E i Guns n’ Roses iniziano a diventare un simbolo, e avere sponsor su sponsor, più o meno dichiarati, come le sigarette e il whisky preferiti da Slash, sempre presenti nelle foto.

La formazione originale.

Un buon futuro sembrava all’orizzonte per questa band, e per i loro fan. Un po’ di influenze metal, un po’ di rock alla Stones, e dei buoni compositori supportati dalla mega compagnia Geffen, non potevano portare a fallimenti. Eppure, dopo anni di attesa a consumare Appetite e Lies, più qualche occasionale bootleg (ricordo Arghhh, tra i tanti), venne annunciato addirittura un doppio album: Use Your Illusion. Nell’autunno del 1991, escono preceduti da un hype senza paragoni, e al singolo You Could Be Mine, inserito nella colonna sonora di Terminator 2. Il video, viene servito come antipasto nell’estate di quell’anno, e vede la partecipazione di Arnold T-800. Mossa molto furba anche quella, in quanto se c’è una canzone che può fare da ponte tra Appetite e Use Your Illusion, è proprio You Could Be Mine.

Di due, ne poteva uscire uno solo, e bellino

In realtà, sezionando il doppio album con onestà, se ne potrebbe ricavare uno appena decente, tralasciando le hit furbette da radio come Don’t Cry (2 versioni…) e November Rain. Belle canzoni, per carità, ma fatte proprio per piacere a più gente possibile, con video ammiccanti alle ragazzine e diretti come mini film.
E la delusione non è finita, perché arriverà 2 anni dopo The Spaghetti Incident, il canto del cigno che sembra un insulto ai fans. Niente idee, tutte cover. Che sia servito questo per dividere definitivamente la band? Come tutti sanno, Axl Rose fa un po’ di casino in giro con dei Guns n’ Roses bizzarri, e Slash passa da una band all’altra, quasi sempre con vecchi membri dei Guns, Duff McKagan tra tutti. Si fossero fermati prima…

Tuttora, ci sono ancora dei bei pezzi. Magari alcuni fossero stati incisi in studio…

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